Fatti sulla flessione e sull’estensione

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Scopriamo la flessione e l’estensione

Nel corpo umano, le articolazioni sinoviali permettono un’ampia gamma di movimenti. Questi movimenti derivano dal rilassamento e dalla contrazione dei muscoli. Gli anatomisti spesso associano ciascun movimento a quello opposto corrispondente. Quando ci riferiamo ai movimenti anatomici, si presume che il corpo sia in posizione eretta, con le braccia distese e i palmi rivolti in avanti, simile all’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. Due di questi movimenti opposti sono la flessione e l’estensione.

Piani anatomici

Vi sono tre piani principali che ci aiutano a descrivere il movimento in modo accurato. Il piano sagittale divide il corpo in due metà, separandolo in parte destra e sinistra. Il piano coronale, invece, divide il corpo verticalmente in porzioni anteriore (ventrale) e posteriore (dorsale). Infine, il piano trasversale è l’unico piano orizzontale, dividendo il corpo in una parte superiore (craniale) e una inferiore (caudale).

Flessione

La flessione e l’estensione avvengono nel piano sagittale e si riferiscono alla variazione dell’angolo tra le parti del corpo. La flessione è un movimento che riduce questo angolo, come nel caso delle ginocchia quando ci si siede. In articolazioni con movimenti multidirezionali, la flessione avviene generalmente in direzione anteriore. Ad esempio, piegarsi in avanti con il collo o il corpo rappresenta la flessione. La flessione laterale indica invece il movimento del collo o del corpo verso destra o sinistra. Anche sollevare le braccia o le gambe in avanti è considerata flessione. Particolari forme di flessione si osservano nei polsi e nelle caviglie.

Estensione

L’estensione è il contrario della flessione; aumenta l’angolo tra le parti del corpo. Nell’estensione, molti arti si raddrizzano. Inclinare indietro il collo o il corpo, quindi allontanandosi dalla posizione anteriore è una forma di estensione. Per anche e spalle, l’estensione comporta il movimento indietro del braccio o delle gambe. Come nella flessione, anche le articolazioni del polso e della caviglia presentano particolari modi di estensione. La flessione e l’estensione avvengono in articolazioni di tipo a cerniera, condiloide, a sella e a sfera.

La caviglia

La dorsiflessione indica l’estensione della caviglia. In posizione anatomica standard, la parte dorsale è la porzione superiore del piede. La dorsiflessione descrive la flessione del dorso del piede all’indietro, riducendo l’angolo tra piede e gamba. La flessione plantare, al contrario, significa estendere il piede lontano dalla gamba, come quando si cammina in punta di piedi o si preme l’acceleratore di un’auto.

Il polso

La dorsiflessione può riferirsi anche all’estensione della mano al polso. In posizione anatomica, la dorsiflessione comporta lo spostamento della mano all’indietro, verso la parte dorsale del braccio. La flessione palmare si riferisce invece al movimento della mano verso la parte anteriore o palmare del braccio. È essenziale capire che braccia e gambe hanno differenti rotazioni embriologiche e quindi si muovono in direzioni opposte.

Iperflessione

A volte le articolazioni possono flettersi oltre il loro normale raggio di movimento, in un fenomeno noto come iperflessione. Dato il carattere delle articolazioni, l’iperflessione è più rara rispetto all’iperestensione. Questi eventi anomali spesso comportano anche iperestensione. Ad esempio, colpi di frusta cervicali durante incidenti d’auto possono determinare entrambi i movimenti anormali, causando danni ai muscoli, tendini e legamenti.

Iperestensione

Molti atleti e individui attivi affrontano l’iperestensione almeno una volta. Avviene quando un’articolazione supera la sua normale gamma di movimento. Generalmente, le articolazioni limitano l’estensione a circa 180 gradi. Di solito, le ginocchia ostruiscono l’eccessiva estensione delle gambe. Tuttavia, eventi come cadute accidentali possono forzare l’estensione oltre il normale. Il trattamento per iperflessione e iperestensione di solito include riposo e sollevamento; in casi più gravi si potrebbe rendere necessaria la chirurgia.

Flessione spinale

La colonna vertebrale è essenziale per il supporto del corpo umano. La flessione della colonna è l’atto di piegarsi in avanti e può causare danni se eseguita impropriamente, specialmente con dei carichi. Un’eccessiva o errata flessione della colonna può compromettere i dischi intervertebrali, motivo per cui si consiglia di sollevare pesi con le gambe, non con la schiena. Anche l’estensione della colonna può causare problemi, ma è meno comune nel quotidiano. La cifosi dorsale è una condizione che deriva da eccessiva flessione, causando una curvatura della schiena.

Cifosi dorsale

La cifosi dorsale ha origini diverse, ma spesso è causata da un continuo piegamento in avanti. In un’epoca tecnologica, molte persone passano tempo al computer con una postura che favorisce una schiena curva e un collo proteso avanti. Tale postura insieme a muscoli dorsali deboli porta alla cifosi dorsale. Persone anziane e in sovrappeso sono più soggette a questa patologia. Rafforzare i muscoli del core e della schiena superiore è un modo efficace per contrastarla.

Esercizi di flessione di Williams

Nel 1937, il chirurgo ortopedico Paul Williams ha ideato esercizi specifici per gestire il dolore lombare senza interventi chirurgici. Questi esercizi di flessione potenziano la mobilità lombare e riducono il dolore, includendo sette movimenti chiave:

  1. Inclinazione del bacino
  2. Ginocchio singolo al petto
  3. Entrambe le ginocchia al petto
  4. Addominali parziali
  5. Stiramenti dei tendini del ginocchio
  6. Allungamenti dei flessori dell’anca
  7. Squat.

Grazie alla loro efficacia, questi esercizi sono ampiamente usati da medici, allenatori e fisioterapisti per alleviare il mal di schiena.