Demistificare le percezioni, i fattori di stress e le cause della crisi di mezza età

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Demistificare le percezioni, i fattori di stress e i fattori scatenanti della crisi di mezza età

Un uomo di mezza età decide di lasciare la moglie per una donna più giovane, partendo nella sua nuova decappottabile. La moglie lasciata soffre, piange e si ritrova in un ambiente domestico caotico, soppesando il tradimento e la solitudine. Queste rappresentazioni stereotipate di una crisi di mezza età popolano film e ricevono riconoscimenti come premi Oscar. Mentre i professionisti della salute dibattono sulla reale esistenza di una ‘crisi di mezza età’, è innegabile che le transizioni che portano a questi comportamenti siano complesse e difficili da sintetizzare.

Definizione di crisi di mezza età

Il concetto di “crisi di mezza età” è stato introdotto dallo psicoanalista canadese Elliott Jacques. Questa fase della vita, solitamente definita tra i 30 e i 70 anni, è spesso oggetto di studio nella fascia dai 40 ai 60 anni. In questi anni, le persone affrontano molte transizioni che mettono in discussione le scelte di vita, come carriera, relazioni e finanze. Questi fattori possono a volte combinarsi e condurre a una crisi.

Stress e crisi

Per comprendere meglio il fenomeno, è cruciale distinguere tra un fattore di stress e una crisi. Un fattore di stress è un evento o una situazione che provoca una risposta intensa. Una crisi si verifica quando le solite strategie di coping non risultano più efficaci. Durante la mezza età, vari fattori di stress possono dar luogo a una crisi, a seconda di elementi come istruzione, genere e relazioni interpersonali. Sebbene tutte le crisi emergano da fattori di stress, non tutti i fattori di stress portano a una crisi.

Crisi stereotipate negli uomini

Nella discussione sulla crisi di mezza età, si pensa spesso a un uomo che vive una crisi di identità. Una causa comune è la realizzazione di aver fatto tutte le scelte “giuste” per sentirsi intrappolato. Cerca di dimostrare la sua vitalità contravvenendo alle aspettative sociali e familiari. Sebbene non sempre manifesti situazioni estreme come nei film, il risultato può comunque causare cambiamenti significativi.

Crisi nelle donne

Le crisi di mezza età nelle donne sono spesso viste come personali. Gli esperti identificano tre fonti principali, sintesi di tali crisi: cambiamenti fisiologici come la menopausa che influenzano umore ed energia; cambiamenti emotivi dovuti a perdite affettive o cambi nella percezione di sé; e pressioni sociali e stereotipi negativi su donne di “certa età”.

Sfatare il mito

Dietro il cliché della crisi di mezza età c’è l’idea di un cambiamento di personalità improvviso dopo un lungo matrimonio, associato a un senso di fallimento percepito dagli altri. In realtà, studi indicano che la personalità si stabilizza in mezza età e le persone sono più propense a coltivare relazioni più profonde. Il mito secondo cui l’assenza di successi appariscenti sia un segno di fallimento può, paradossalmente, essere di per sé un fattore di stress.

Concetto di espansione di genere

La dottoressa Margaret Huyck, psicologa, ha introdotto il termine “espansione di genere”, sostenendo che mentre le donne diventano più assertive in età avanzata, gli uomini diventano più vulnerabili allo stress psicologico. Ciò potrebbe essere legato alla percezione dei genitori da parte degli uomini, vedendo madri dominanti e padri deboli, e proiettando queste immagini sulle proprie relazioni coniugali.

Sovraccarico

I ruoli di genere in continua evoluzione mostrano come il sovraccarico di richieste quotidiane influenzi le crisi di mezza età. Mentre le donne affrontano pressioni lavorative, per gli uomini le richieste domestiche possono creare sfide economiche. Indipendentemente dal livello di istruzione, gli individui nella fascia più bassa spesso percepiscono le loro esperienze stressanti in modo più acuto, elevando così il rischio di crisi.

Ruolo della generatività

La dottoressa Susan Whitbourne ha evidenziato che le scelte iniziali di vita influenzano la sensazione di “blocco” in mezza età. La generatività, cioè il senso di produttività e desiderio di lasciare un’eredità, è più forte tra coloro che hanno cambiato lavoro nei venti e trent’anni rispetto a chi ha mantenuto lo stesso incarico per venti anni.

Paradosso della disfunzione cognitiva

Con l’età, alcune disfunzioni cognitive come la perdita di memoria e il rallentamento del ragionamento sono attese, a partire dai quarant’anni. Lo stress cronico da tali cambiamenti aumenta il rilascio di cortisolo, che può danneggiare l’ippocampo, fondamentale per la memoria e l’apprendimento. La percezione di essere soggetti a dimenticanze frequenti innesca insicurezze e stress.

Sindrome del nido vuoto

Quando i figli lasciano casa, i genitori devono spesso rivedere il loro rapporto con se stessi e il partner, portando a significativi cambiamenti di vita. Ripensare il proprio ruolo prima dell’arrivo dei figli può generare ansia e tensione.