Quali sono le cause dell’iperlattazione durante l’allattamento?
L’iperlattazione, ovvero l’eccesso di latte materno, può avere diverse cause, tra cui:
- Gestione errata dell’allattamento al seno
- Troppa prolattina, l’ormone che stimola la produzione di latte, nel sangue (iperprolattinemia)
- Una predisposizione congenita
- Farmaci che aumentano la produzione di latte
L’iperlattazione si verifica all’inizio dell’allattamento e provoca un seno pieno e colante che non si ammorbidisce in modo evidente dopo la poppata. Il dolore al seno, il forte ingorgo e le perdite di latte dolorose sono comuni.
Anche l’eccesso di latte materno può rendere difficile l’allattamento. L’afflusso di latte durante l’allattamento può essere troppo forte, causando il soffocamento e la tosse del neonato. L’iperlattazione può far aumentare di peso i neonati. I neonati possono anche ingrassare troppo poco se ricevono troppo latte anteriore ricco di carboidrati e poco latte posteriore ricco di grassi. I bambini possono essere nervosi all’inizio della poppata, avere difficoltà a mantenere l’allattamento e comportarsi in modo disinteressato alla poppata. Potrebbero anche avere problemi di gas.
Se si sospetta un’iperlattazione, rivolgersi a un consulente per l’allattamento. Potrebbe consigliare di allattare da un solo lato per ogni poppata e di offrire lo stesso seno per almeno due ore, fino alla poppata successiva. Se l’altro seno diventa scomodamente pieno, esprimetelo a mano o tiratelo per qualche istante.
Può essere utile posizionare il bambino in modo che la gravità rallenti il flusso del latte. Provate ad appoggiarvi all’indietro durante l’allattamento. Inoltre, fate spesso il ruttino al bambino e consentitegli di staccarsi dal seno quando necessario.
L’iperlattazione in genere si arresta nel giro di qualche settimana. Se il problema persiste, il medico potrebbe verificare se la tiroide svolge un ruolo importante.