Domande frequenti sull’aborto

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Domande Frequenti sull’Aborto

L’aborto è una procedura medica, eseguibile tramite farmaci o interventi chirurgici minimamente invasivi, per interrompere una gravidanza. Viene solitamente realizzato nel primo trimestre, salvo che il medico individui dei rischi in fasi successive. Un aborto può essere necessario se una donna sceglie di non proseguire con la gravidanza, per completare un aborto spontaneo incompleto o se la gravidanza stessa rappresenta un pericolo per la vita della donna.

Gli aborti sono sicuri?

Gli aborti vengono eseguiti in ambulatori, studi medici o ospedali. Quasi sempre, un aborto è sicuro se effettuato da un medico qualificato o, nel caso di aborto farmacologico, nel rispetto delle indicazioni mediche. Le donne sono sottoposte a controlli entro due settimane dall’intervento. Tuttavia, possono verificarsi complicazioni in presenza di dispositivi intrauterini, gravidanze ectopiche sospette, particolari condizioni mediche come disturbi emorragici che richiedono l’uso di anticoagulanti, o allergie ai farmaci.

Aborti con farmaci

L’aborto farmacologico prevede l’uso di due diversi farmaci. Assunti in successione, tali farmaci interrompono la gravidanza e minimizzano gli effetti collaterali, che generalmente includono crampi addominali e lombari. Una volta che il farmaco inizia a fare effetto, si verificano di solito sanguinamenti, anche con presenza di coaguli. Questi farmaci sono efficaci fino alla decima settimana di gravidanza. È consigliabile che le donne che si sottopongono a un aborto con farmaci abbiano accesso rapido a cure d’emergenza in caso di reazioni avverse.

Aborti chirurgici del primo trimestre

L’aborto chirurgico nel primo trimestre può essere effettuato già dalla sesta settimana di gravidanza, ma è più comune tra la nona e la tredicesima settimana. Queste procedure possono avvenire in uno studio medico o in una clinica, con anestesia locale. Opzionalmente, si può aggiungere una sedazione per via orale o endovenosa. Le tecniche utilizzate includono la dilatazione e curettage (D&C), dove la cervice è dilatata per consentire la rimozione dell’embrione e del tessuto uterino mediante un curette. Un’altra tecnica è l’aspirazione a vuoto, che rimuove i tessuti tramite aspirazione.

Aborti del secondo e terzo trimestre

Gli aborti del secondo trimestre richiedono solitamente procedure più invasive, compatibilmente con lo sviluppo dell’embrione. Viene eseguita una dilatazione ed evacuazione (D&E), che combina l’aspirazione a vuoto con un D&C. Gli aborti nel terzo trimestre sono più complessi e normalmente avvengono in ospedale tramite dilatazione ed estrazione (D&X), in cui il feto viene rimosso con il forcipe. La paziente riceve anestesia per entrambe le procedure e si richiede una visita di controllo due settimane dopo.

Quando vengono effettuati gli aborti?

Anche se è possibile eseguire un D&X ben oltre il terzo trimestre, questa procedura è più frequentemente utilizzata per gestire aborti tardivi. I limiti legali per l’aborto variano in base alla normativa statale, generalmente tra le 15 e le 22 settimane. Prima di procedere, il medico effettua un’ecografia per definire la durata della gestazione e l’età dell’embrione.

Qual è il livello di dolore fisico dovuto all’aborto?

Molte donne percepiscono il dolore derivante dall’aborto, sia chirurgico che farmacologico, come simile a forti crampi mestruali. Per gli interventi chirurgici ambulatoriali, è possibile somministrare anestesia locale per intorpidire la cervice, anche se potrebbe rimanere una sensazione di pressione. Dopo l’aborto, può persistere un leggero dolore per alcuni giorni, alleviabile con analgesici comuni.

È possibile avere figli dopo un aborto?

Tranne in caso di complicazioni, l’aborto non dovrebbe compromettere la capacità di una donna di avere figli in futuro, poiché le tecniche generalmente non influenzano la salute riproduttiva. In seguito a un aborto, le mestruazioni riprendono generalmente entro quattro o sei settimane, e non ci sono impedimenti alla gravidanza successiva. È opportuno informare il medico in caso di una nuova gravidanza per verificare la presenza di eventuali cicatrici o effetti derivanti dall’aborto precedente.

Cura del corpo dopo un aborto

Anche se gli aborti, sia del primo trimestre che farmacologici, sono tecnicamente non invasivi, possono comunque provocare dolore. Il medico potrebbe prescrivere antibiotici o analgesici leggeri. Successivamente, si può ricorrere a farmaci da banco o a un cuscinetto riscaldante per alleviare crampi e dolori. Si raccomanda un periodo di riposo e un consulto medico prima di riprendere attività fisica o sessuale. In genere, per quattro-sei settimane dopo l’intervento, si sconsiglia sia l’uso di tamponi che l’attività sessuale vaginale.

Effetti collaterali fisici dell’aborto

In caso di aborto precoce, gli effetti collaterali fisici includono crampi, spotting o sanguinamenti, vomito, diarrea, e rischio di infezioni. Gli aborti tardivi possono presentare complicazioni aggiuntive, quali sepsi, cicatrici sull’utero o cervice, perforazione dell’utero o lesioni ad altri organi, sebbene tali complicazioni siano molto rare.

Effetti collaterali psicologici dell’aborto

Gli effetti psicologici ed emotivi dell’aborto variano molto tra le donne, ma alcune reazioni sono comuni. La brusca interruzione degli ormoni della gravidanza, come progesterone ed estrogeni, può causare irritabilità e sbalzi d’umore. Dopo un aborto, il corpo impiega del tempo a riequilibrare i livelli ormonali. Alcune donne riferiscono sentimenti di perdita, tristezza o depressione. È importante parlare di questi sintomi con un medico o uno psicologo, poiché potrebbero necessitare di trattamento.