Soffro di emicrania cronica e ho avuto vari gradi di successo con diversi trattamenti. La stimolazione del nervo occipitale potrebbe aiutarmi?
La stimolazione del nervo occipitale è una procedura chirurgica che può essere utile nel trattamento dei disturbi cronici e gravi della cefalea, come l’emicrania cronica, che non rispondono bene ad altre terapie.
La stimolazione del nervo occipitale è stata utilizzata per la prima volta nel 1977 per trattare le cefalee, ma è ancora considerata un trattamento in fase di sviluppo.
Il nervo occipitale ha origine alla base del collo. Nella stimolazione del nervo occipitale, il medico impianta un piccolo dispositivo alla base del cranio con cavi collegati a una fonte di energia (generatore di impulsi) che invia impulsi elettrici al nervo occipitale.
Il generatore di impulsi viene spesso impiantato sotto la clavicola, ma anche le zone addominali e glutee sono possibili.
I rischi associati alla stimolazione del nervo occipitale includono l’eventuale necessità di rivedere chirurgicamente il posizionamento del filo dopo la procedura, oltre a infezioni, dolore e spasmi muscolari.
Le ricerche dimostrano che la stimolazione del nervo occipitale può migliorare il mal di testa di alcune persone, ma i risultati non sono omogenei.
Inoltre, gli studi sulla stimolazione del nervo occipitale finora hanno incluso solo un piccolo numero di partecipanti e i risultati a lungo termine sono limitati.
Uno studio ha suggerito che circa il 40% delle persone con emicrania cronica ha riportato un beneficio duraturo fino a quattro anni dopo la stimolazione del nervo occipitale. Un altro ha suggerito un beneficio simile per le persone con cefalea a grappolo cronica fino a sei anni dopo il trattamento. Tuttavia, entrambi gli studi erano privi di un gruppo di confronto in cieco (non controllati) e un effetto placebo potrebbe spiegare alcuni di questi benefici.
In conclusione? Sebbene vi siano prove che la stimolazione del nervo occipitale possa essere efficace nel trattamento dei disturbi da cefalea cronica, sono necessari ulteriori studi prima che questo approccio possa essere considerato un trattamento di routine.