Lussazione della spalla

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Che cos’è?

L’articolazione della spalla è conosciuta come “articolazione sferica”. La “palla” è la parte superiore arrotondata dell’osso del braccio (omero), che si inserisce nella cavità a forma di coppa della scapola. Quando la parte superiore dell’omero si sposta dalla sua posizione normale nell’articolazione della spalla, si parla di lussazione della spalla. Una lesione simile, chiamata sublussazione della spalla, si verifica quando l’omero è spostato solo parzialmente dalla cavità.

In alcuni casi, la dislocazione della spalla avviene quando il braccio viene tirato o ruotato con estrema forza verso l’esterno, l’alto o all’indietro, spingendo l’omero fuori dalla cavità. In altri, è il risultato di una caduta su un braccio teso, di un colpo diretto alla spalla, di una crisi epilettica o di una scossa elettrica. Le crisi epilettiche e le scosse elettriche possono provocare lussazioni a causa delle forti e sbilanciate contrazioni muscolari che possono spostare l’omero dalla sua sede.

I medici classificano le lussazioni della spalla in tre tipi, a seconda della direzione dello spostamento:

  • Lussazione anteriore – L’omero si sposta in avanti, verso la parte anteriore del corpo. È il tipo più comune, rappresentando oltre il 95% dei casi. Nei giovani, è spesso causata da attività sportive, mentre negli anziani è solitamente dovuta a una caduta su un braccio teso.
  • Lussazione posteriore – L’omero si sposta verso il retro del corpo. Questo tipo rappresenta il 2% al 4% delle lussazioni della spalla ed è spesso associato a convulsioni e scosse elettriche. Può anche derivare da una caduta su un braccio teso o da un colpo alla parte anteriore della spalla.
  • Lussazione inferiore – L’omero si sposta verso il basso. È la meno comune, avvenendo solo in un caso su 200, e può essere causata da traumi che spingono il braccio violentemente verso il basso.

La maggior parte delle lussazioni della spalla sono causate da traumi. Talvolta, però, la spalla si lussa in seguito a movimenti apparentemente innocui, come alzare il braccio o girarsi nel letto. In questi casi, la causa è spesso un allentamento anomalo dei legamenti della spalla, a volte dovuto a una condizione ereditaria che può aumentare il rischio di lussazioni anche in altre articolazioni del corpo.

Le lussazioni della spalla sono le lussazioni articolari più frequentemente trattate nei pronto soccorso, rappresentando oltre il 50% di tutte le lussazioni trattate negli ospedali. Giovani uomini e donne anziane costituiscono i gruppi più a rischio.

I sintomi

Tra i sintomi di una lussazione della spalla ci sono:

  • Forte dolore alla spalla
  • Limitazione dei movimenti della spalla
  • Deformazione del profilo della spalla: nel caso della lussazione anteriore, il profilo è anomalo e squadrato; nella lussazione posteriore, la parte anteriore può apparire piatta.
  • Un nodulo duro sotto la pelle vicino alla spalla, che è la testa dell’omero fuori sede.
  • Lividi o abrasioni causati dall’impatto dell’infortunio.

Diagnosi

Il medico controllerà entrambe le spalle, confrontando quella infortunata con quella sana. Verranno esaminati gonfiore, deformazioni, abrasioni, lividi, dolore al movimento, sensibilità e limitazioni nei movimenti. Il medico palperà con attenzione l’area intorno alla spalla per identificare la testa dell’omero fuori posto. Date le importanti strutture vascolari e nervose presenti nell’area, verranno testate la forza delle pulsazioni al polso e al gomito, la forza muscolare e la sensibilità del braccio, della mano e delle dita. Sarà controllata l’eventuale presenza di intorpidimento nella parte esterna del braccio superiore, un segnale di possibile lesione del nervo ascellare, vulnerabile in caso di lussazione.

Se l’esame fisico suggerisce una lussazione, sarà richiesta una radiografia per confermare la diagnosi.

Durata prevista

Dopo che l’omero è stato riposizionato nella sua cavità, i movimenti della spalla miglioreranno probabilmente subito, e la piena gamma di movimenti dovrebbe tornare entro sei-otto settimane con un programma di esercizi. La maggior parte della forza della spalla di solito ritorna in tre mesi, anche se il completo recupero di forza può richiedere fino a un anno.

Prevenzione

Dopo una lussazione della spalla, è possibile ridurre il rischio di recidiva svolgendo esercizi di rafforzamento raccomandati dal medico o dal fisioterapista. Una spalla lussata una volta è più incline a subire nuove lussazioni, specialmente negli sport di contatto.

Trattamento

Quando l’omero viene spinto fuori dalla cavità, rimane attaccato ai muscoli della scapola e del torace superiore, che lo tirano contro la spalla e il torace anche se non è in posizione. Se i muscoli sono in spasmo, devono essere rilassati per permettere al medico di riposizionare l’omero. Al fine di alleviare il dolore e rilassare i muscoli, possono essere somministrati farmaci. Successivamente, il medico tirerà con cautela finché la testa dell’omero non rientra nella cavità. A volte vengono utilizzati pesi per facilitare il processo, chiamato riduzione chiusa.

Una volta riposizionata l’articolazione, il braccio verrà immobilizzato in un’imbracatura per un periodo che varia da una a quattro settimane, con una durata maggiore per i più giovani. Seguirà un programma di fisioterapia per ripristinare forza e movimenti.

Se il dolore persiste o la spalla rimane instabile, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare i tessuti danneggiati che sostengono l’articolazione.

Quando chiamare un professionista

Contattate immediatamente un medico se non riuscite a muovere la spalla dopo un trauma o se la spalla è dolorosa, gonfia, sensibile o presenta una forma insolita.

Prognosi

Le prospettive dipendono dalla gravità della lesione, dall’età e dalle attività sportive praticate. Ad esempio, per un atleta adolescente che pratica sport di contatto, il rischio di una seconda lussazione può raggiungere il 90%. Lesioni ripetute possono richiedere un intervento chirurgico per ristabilire la stabilità della spalla, riducendo così il rischio di future lussazioni al 5% o meno.

Per gli adulti con lussazioni non complicate, il rischio di recidiva è basso: circa il 25% nei trentenni e ancora inferiore negli individui più anziani.